Mardi Gras, l’architetto Antonio Di Oronzo:”Una nave elegante, rispettosa delle tradizioni del mare”
Foto: Carnival Mardi Gras, design by Bluarch
L'attesa è finalmente terminata, dopo le prime navigazioni di prova, Mardi Gras è pronta per entrare al servizio dei passeggeri e salpare dal cantiere navale di Meyer-Turku, in Finlandia, dove è stata costruita. Mardi Gras è la più grande nave della flotta Carnival ed è la prima di una serie di 3 navi gemelle. Bluarch ha progettato la livrea all’esterno, il teatro, interi quartieri, e la maggior parte dei ristoranti e club/lounge, incluso il ristorante più grande che può sedere fino a 1730 ospiti.
Per capire al meglio l’importanza del design in una struttura così maestosa e su come influenzerà i passeggeri, abbiamo fatto alcune domande al progettista Antonio Di Oronzo, “capitano” di Bluarch e professore di design alla Parsons School of Design di New York
A cosa si ispira il concept del progetto?
Il progetto di una nave da crociera è sempre basato sulla creazione di una esperienza positiva e quindi memorabile. Gli spazi devono essere intuitivi e le prospettive lunghe e chiare.
Abbiamo mirato a progettare una nave sofisticata ed allo stesso tempo giocosa. I gesti architettonici sono audaci ed i colori illuminati.
Come potrà il design della Mardi Gras suggestionare le migliaia di ospiti ed i numerosi porti di tutto il mondo attraverso i quali navigherà?
Il cliente desiderava una nave elegante e rispettosa delle tradizioni del mare. Per l'esterno abbiamo perseguito un design che fosse strutturale nella sua semplicità architettonica, e senza tempo pur perseguendo originalità.
In quali dettagli troveremo a bordo l’architettura di Bluarch?
Pensiamo che l'architettura sia al di fuori e al di dentro dei suoi occupanti. Abbiamo il proposito costante di esplorare l’umanità e conoscerne tutti i pensieri. Anche queste navi rispecchiano questa ricerca nella progettazione degli spazi fluidi, dei dettagli dalla complessità nascosta.
Qual e stata la sfida più grande nel progettare il design della livrea, di un’imbarcazione per un numero così alto di persone, rispettando la tradizione di una compagnia blasonata come Carnival?
La sfida più grande è stata avere sotto controllo la scala della nave che ad oggi è la seconda più grande del mondo. L’obiettivo iniziale è stato di capirne le prospettive in movimento, e da fermo. Abbiamo così inteso che la nave dovesse essere comprensibile da subito ed anche in posizioni relative che avessero prospettive a tre quarti o anche più brevi.
Quali sono a suo parere gli oggetti di design che non possono eludere dal contesto di viaggio?
Più che agli oggetti mi affiderei ai ricordi. La memoria del viaggio deve essere positiva e le esperienze radicalmente vissute. Bluarch mira sempre a disegnare le esperienze che assecondano la memoria.